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mercoledì 18 settembre 2019

Renzi lascia il PD e Franceschini parte col delirio: “In passato divisioni fecero vincere il fascismo”


L’addio di Matteo Renzi al Partito Democratico è un terremoto politico. E in casa Pd molti tremano per lo scisma, che rischia di mettere in bilico – nonostante le rassicurazioni dell’ex premier – il governo giallorosso.

Uno dei primi dem a criticare aspramente la decisione dell’ex segretario di andarsene è Dario Franceschini.

Il nuovo ministro della Cultura nei giorni scorsi aveva lanciato segnali all’ex compagno di partito, senza però riuscire a convincerlo a desistere.

E così oggi, su Twitter, una volta arrivato l’annuncio della scissione, Franceschini scrive piccato: “Nel 1921-1922 il Fascismo cresceva sempre più. Popolari, socialisti e liberali avevano la maggioranza in Parlamento.,Fecero nascere i governi Bonomi, Facta uno e Facta due.

La litigiosità e le divisioni li resero deboli sino a farli cadere facendo trionfare Mussolini“. Ma non è tutto, perché la chiusura del post è emblematica e sa di rimprovero a Renzi: “La storia dovrebbe insegnare…”.

“Ci dispiace. Un errore. Ma ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Una nuova agenda e il bisogno di ricostruire una speranza con il buon governo e un nuovo Pd”, il commento social del segretario Nicola Zingaretti all’addio di Matteo Renzi.

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