Occhio all”informazione xenofoba e razzista, ma occhio anche all’esasperazione del “politicamente corretto”. Prendete la strage di Corinaldo: Sky Tg 24 lo ha ripetuto in tutte le sue edizioni: i responsabili sono ragazzi “modenesi”, erano “insospettabili”. Tecnicamente non fa una piega. Ma a leggere i nomi e i cognomi dei soggetti (e il loro curriculum criminale) l’informazione è parecchio sfocata.
Gli arrestati per la strage di CorinaldoEcco l’elenco dei “bravi ragazzi” modenesi e fatevi un’idea. Sui sei arrestati, tre sono di origini nordafricane, uno arriva dalla Campania. Ma è meglio dire che sono tutti “modenesi”. Sohuibab Haddada, 21 anni, nato in Marocco, Moez Akari, 22 anni nato a Tunisi, Badr Amouiyah, (detto Badi) 19 anni nato a Modena Andrea Cavallari, 20 anni, nato a Modena, Ugo Di Puorto, 19 anni, nato ad Aversa (il padre viene ritenuto un esponente di spicco dei Casalesi), Raffaele Mormone, 19 anni, nato a Modena. Sarebbe stato più corretto, dunque, definirla banda italo-maghrebina. Ma di questi tempi fare riferimento a criminali non italiani è sconveniente.
Quindi meglio dire una bugia. Tu chiamala, se vuoi, censura. «Questi soggetti agivano con una certa stabilità, gli episodi sono molti di più di quelli che trovate nella ordinanza di custodia cautelare» È quanto ha detto durante la conferenza stampa Monica Garulli, il procuratore della Repubblica di Ancona, spiegando i dettagli delle indagini. «Sono persone – prosegue Garulli – che svolgevano prevalentemente lavori saltuari, o non svolgevano lavori, e che avevano comunque un tenore di vita abbastanza alto dovuto anche a queste attività delittuose». Insomma, non è come la racconta Sky Tg24 e gli altri tg. Non erano i tipici ragazzi modenesi insospettabili.
Da Torino a Corinaldo: il filo rosso sangueDal punto di vista sociologico «è stato evidenziato un fenomeno che è abbastanza inquietante e che non riguarda solo questo gruppo criminale che viene da Modena – rileva Garulli – è che l’esistenza di bande di ragazzi che hanno una operatività criminale molto simile e che usano lo spray urticante approfittando di concerti o eventi pubblici con una vera spartizione dei territori. E’ un fenomeno che si realizza al Centro-Nord italiano».
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