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giovedì 19 settembre 2019

Di Battista ai 5S: "Non fidatevi del Pd. Sempre contrario all'intesa". Marcucci: "Conte e Di Maio lo tengano a bada"


Il leader grillino alternativo a Luigi Di Maio prende le distanze dal governo giallo-rosso. Attacca il Pd "ipocrita", critica Conte e si scaglia contro Renzi: "Io l'ho sempre preso di petto".

Il presidente dei senatori dem: "Chi parla dei rischi legati a Italia Viva stia invece attento a quel che accade nel Movimento"

"Non vi fidate del Pd". Alessandro Di Battista scuote il Movimento Cinque Stelle e si schiera contro l'alleanza giallo-rossa cui è sempre stato ostile. "Non fidatevi del Pd", lo scrive in maiuscolo che sulla Rete significa urlare. E spiega in dieci punti ai suoi compagni di partito perché devono stare attenti a quello che hanno messo in piedi.

"Non vi fidate del Pd derenzizzato, ripeto, Renzi ci ha lasciato dentro decine di "pali", dice che non bisogna fidarsi dei "dei giornali che per la prima volta vi apparecchiano interviste più morbide. Il loro obiettivo è la "normalizzazione" del Movimento (come se aver lottato contro questo sistema fosse anormale).

Di Battista non ha fiducia nelle "smielate parole di Franceschini. Franceschini vuole fare il Presidente della Repubblica e sta già in campagna elettorale parlamentare. Non bisogna neanche dare credito alle false aperture del Pd sulla revoca delle concessioni ai Benetton. Salvini non ha voluto togliergli le concessioni per codardia e pavidità, il Pd cercherà di non farlo per contiguità".

Il quinto motivo di diffidenza è l'Europa. Di Battista precisa. "E sia chiaro, io non sono affatto un anti-europeista". Ma profetizza: "In cambio di un po' di flessibilità in più chiederanno all'Italia le ultime chiavi di casa rimaste". E dunque non bisogna fidarsi "della Lagarde, chiedete ai disgraziati greci e argentini ciò che ha fatto".

Anche la politica estera è motivo di diffidenza. Di Battista spiega che bisogna diffidare "delle notizie che arrivano dal Medio Oriente. Ne va dell'interesse del popolo iraniano, saudita e yemenita e di quello di un mucchio di imprese italiane che hanno sempre lavorato bene con Teheran".

Infine, invita a non credere ai "nuovi ambientalisti. Costoro sono i più sporchi, sono quelli che reputano il rispetto dell'ambiente solo uno spazio politico da occupare o che vorrebbero far pagare la lotta all'inquinamento ai poveracci e non a chi inquina davvero".

Tutte ragioni esposte per avversare l'alleanza fra Pd e M5S. "Sono sempre stato contrario ad un governo con il Pd - scrive - non è un segreto. Ho sempre reputato il Pd il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso. Il Pd è un partito 'globalista', liberista, colluso con la grande imprenditoria marcia di questo Paese, responsabile (paradossalmente più della destra che ho sempre ugualmente contrastato) delle misure di macelleria sociale che hanno colpito i lavoratori italiani". Di Battista fa poi un'incursione nell'attualità politica. Si occupa anche del voto di ieri alla Camera sulla richiesta di arresto per il forzista Sozzani: "Ecco io reputo il Pd il partito più ipocrita d'Europa. Ed io che ho molti difetti ma non sono ipocrita vi dico che nelle ultime 48 ore è accaduto tutto ciò che temevo sarebbe accaduto. Prima Renzi ha formato i suoi gruppi parlamentari; poi il Partito Unico Lega-Fi-Pd-FdI ha salvato l'ennesimo deputato votando contro una richiesta d'arresto da parte dei giudici di Milano dopo aver votato No persino sull'utilizzo di intercettazioni contro di lui".

Leggo anche - conclude Di Battista - (ma sono sempre le solite fonti di palazzo Chigi che non si sa mai se siano vere) che il premier sia rimasto allibito per la scelta di Renzi e che abbia pronunciato questa frase: "Me lo doveva dire prima, Renzi vuole solo potere e nomine". Buongiorno Presidente!!! Ovvio che Renzi ambisce alle nomine ed era piuttosto chiaro che avrebbe fatto questa 'robetta dopo aver incassato due ministri e un paio di sottosegretari. E che lo doveva fare prima? Diamine, io Renzi l'ho preso di petto quando veniva descritto come De Gaulle".

Dal Pd risponde il capogruppo in Senato, Andrea Marcucci (che ieri ha messo a disposizione il suo mandato): "Il governo rischia di essere messo sotto scacco dalla furia di Di Battista e dall'area radicale del M5S", scrive su Facebook. "Consiglierei al premier Conte e al ministro Di Maio di tenere a bada i deliri di Di Battista, che come un Salvini qualsiasi è tornato a scagliarsi contro l'Europa e che sembra comunque pronto a fare di tutto per rompere l'attuale maggioranza parlamentare".

E conclude: "Chi nei giorni scorsi ha paventato rischi, nella realtà inesistenti, per la formazione del gruppo parlamentare Italia Viva, stia invece attento a quello che succede nel M5S".

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