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lunedì 5 agosto 2019
Vergogna Ue: Juncker se in pensione alla “modica” cifra di 22mila euro al mese. Seguirà Mogherini con 20mila
In Europa il 2019 è un anno di addii ma anche di soldi per chi se ne va. Jean-Claude Juncker e i suoi numerosi commissari godranno di una pensione a dir poco pesante.
Per calcolare la pensione dei commissari alla soglia dei 66 anni, bisogna partire dai loro stipendi. Le cariche di vertice – riferisce Il Giornale – sono le più pagate in Ue: il presidente della Commissione guadagna, secondo le regole, il 138% dello stipendio del funzionario Ue più alto in grado, quindi oltre 27mila euro al mese.
Seguono l’Alto rappresentante per la politica estera, i 7 vicepresidenti dell’esecutivo Ue e gli altri 21 commissari con almeno 22mila euro mensili. Senza considerare i benefit da mandato da cui si ricava l’indicazione della pensione maturata.
E così Juncker, che ha quasi 70 anni ed è stato in carica per cinque, dovrebbe ricevere circa 22mila euro. La pensione che spetterà in futuro alla 45enne Federica Mogherini , invece, sarà di almeno 20mila euro. Gli altri commissari uscenti avranno diritto a trattamenti non inferiori ai 18mila euro.
Non solo, per il ricollocamento nel normale mondo del lavoro le regole Ue prevedono una “indennità di transizione“, che va dal 40 al 65% dello stipendio base per un periodo fino a 24 mesi. Così – prosegue il quotidiano di Sallusti – l’ex ministro Ue può arrivare a percepire anche 200mila euro complessivi in due anni. I deputati di Strasburgo hanno invece riformato il loro sistema pensionistico.
Fino al 2009 potevano ottenere una baby pensione dai 50 anni, oggi devono aspettare i 63. Anche per loro c’è un’indennità transitoria pari al salario base mensile che gli permette per altri due anni di accantonare 200mila euro: lo stipendio base è di 8.758 euro lordi al mese, 6.825 netti. L’intera legislatura produce dunque un assegno di circa 20mila euro all’anno, ma si matura anche per un periodo breve.
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