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lunedì 29 luglio 2019
Gambiano picchia e tenta di accoltellare un 16enne senza un motivo: “Mi colpiva e diceva Allah è buono”
Stavo tornando a casa con u n mio amico, erano circa le 23. Eravamo in viale Suzzani e mentre camminavamo abbiamo sentito una persona dietro di noi che urlava in lingua straniera. Dopo un po’ la sua voce si faceva sempre più forte e più vicina.
Ci siamo girati e lui ha iniziato a correre verso di noi». Inizia così il racconto di una serata di terrore di un ragazzo di 16 anni che lo scorso 13 marzo è stato aggredito in strada senza motivo da un 21enne gambiano. Per l’uomo, già destinatario di un provvedimento di espulsione del questore di Milano e attualmente detenuto a Caltanissetta, è arrivata una ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio firmata dal gip Stefania Pepe.
Ecco come prosegue il racconto della giovane vittima: «Ci siamo nascosti dietro le macchine, poi lui ha visto il mio amico e ha ripreso ad inseguirci concentrandosi su di me. Quando sono arrivato davanti alla pizzeria di via Cino da Pistoia mi ha fatto cadere, io ho fatto una capriola. Mi ha dato diversi pugni sul volto, nella mano destra impugnava un coltello con il quale ha cercato di colpirmi più volte in corrispondenza del fianco sinistro.
Colpi che sono riuscito per fortuna a schivare parandomi con la mano sinistra». Il ragazzo non viene ferito (al pronto soccorso gli verranno comunque riscontrare varie escoriazioni) ma solo grazie al fatto che indossa una felpa molto «voluminosa», come testimonia un largo taglio nel tessuto. «Ho fatto qualche anno di boxe, con una mossa repentina sono riuscito a sfilarmi lo scaldacollo, ho dato un pugno all’aggressore e sono scappato nel ristorante». L’uomo sarà poi rintracciato poco lontano da una volante. Gli agenti ricostruiscono l’accaduto e sequestrano un coltello di 22 centimetri.
Poi le indagini passano agli investigatori del commissariato Greco-Turro, guidato dal vice questore aggiunto Angelo De Simone, coordinati dal sostituto procuratore Giancarla Serafini. Nei giorni scorsi il gip ha emesso il provvedimento per tentato omicidio. L’arrestato si chiama Cosu Sane, è nato in Gambia nel 1998. Ha precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo essere stato fermato nei suoi confronti era stato emesso un decreto d’espulsione ed era stato inviato al Cpr di Caltanissetta.
Nel frattempo in Sicilia era stato raggiunto da altri ordini di cattura che lo avevano poi portato in carcere. Poi la notifica dell’arresto per l’episodio di marzo. La giovane vittima ha raccontato d’essere stata colpita senza motivo. Ha aggiunto anche che il gambiano gli ha urlato frasi sconnesse e minacciose: «Sei un bast… Allah è stato buono con me e io lo ringrazio. Fratello, stasera ti ammazzo!».
Una versione confermata dall’amico e (in parte) da un dipendente della pizzeria che ha detto di aver visto i due «afferrarsi reciprocamente le braccia, spintonarsi e urlarsi in faccia». Per il gip, Sane ha «un’indole violenta» e a destare «ancora maggiore allarme è la casualità della condotta» ed appare «incapace di frenare i propri istinti»
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