Divampa il sentimento della vendetta. Era un carabiniere. Ed era un bravo ragazzo, appena sposato. Maledetto chi l’ha ucciso, a qualunque etnia appartenga. Accoppatelo. Perché non merita di campare chi ammazza un carabiniere. E per cento euro. Monta la rabbia. Ecco perché la vendetta può prendere il sopravvento sulla giustizia
Delinquenti da ovunque venganoAll’inizio si è parlato di nordafricani, ma sarebbe cambiato poco in presenza di assassini – uno l’accoltellatore, l’altro una specie di palo – venuti da Tor Bella Monaca. O americani drogati di chissà quale origine come quello che ha confessato. Che cambia… Certo, alla sinistra alla Saviano dispiace se si parla di migranti, anzi di delinquenti d’importazione, magari arrivati qui chissà grazie a quale Carola Rackete.
Ma questo è, oggi piangiamo il sangue versato da un uomo in divisa, un eroe del nostro tempo che voleva solo recuperare la refurtiva. Se avesse sparato, lo avrebbero sbattuto in cella, trattato come un criminale. In Italia per chi serve lo Stato c’è il reato di tortura. E ti chiedi se la tortura non sia proprio indossare una divisa perché alla fine è sempre il criminale ad essere osannato. Quei due animali hanno applicato la loro legge spietata, lo scannamento di chi osa turbare i loro traffici delinquenziali.
Quella borsa rubata diventata il pretesto per ammazzare Mario Rega Cerciello. A casa nostra col coltellaccio Si’, vendetta. Perché in casa nostra non devi venire a rubare. E non devi girare con un coltellaccio pronto per colpire chi ti ha scovato. Sei un criminale che non merita pietà. La nostra legge troppo spesso ha convissuto con le compiacenze, alla fine c’è sempre un giudice pietoso che si schiera con il ladro contro il poliziotto o il carabiniere. Basta. Tutto è successo di notte, in pieno centro di Roma, a due passi dal Vaticano.
In singolare coincidenza con l’attivismo di una sindaca che ha individuato in CasaPound il pericolo per la città. E che come chi sta a sinistra nei Palazzi della politica vorrebbe una Capitale strapiena – ancora di più – di essere immondi di cui non sappiamo nulla. E vorremmo sapere se a questa politica abietta fa più male la morte del carabiniere o l’identità di chi lo ha ammazzato.
Bestie falloSentiamo quel ragazzo di 35 anni come figlio nostro. Veniva dal sud dell’Italia e non del mondo e questa sembra la maledizione peggiore. Serviva lo Stato, aveva scelto un mestiere difficile, sempre con la faccia rivolta agli esseri peggiori che stanno in circolazione.
Ha trovato sulla sua strada, il carabiniere Mario, un ladro e il suo complice, gente senza valori, che distrugge una vita per cento euro. E per droga. Ma davvero dobbiamo tenerci in casa persone di questo genere?
Bestie immonde. Non meritano di stare in mezzo agli esseri umani e davvero a volte chi vive il beneficio della Fede è portato a peccare chiedendosi se alla fine non debba essere proprio la giustizia di Stato a dover togliere di mezzo definitivamente chi commette delitti del genere.
Ma ci sarà tempo per discuterne. Ora resta l’emozione. Rimane il dolore. E frulla nella testa proprio il desiderio di vivere per vedere la vendetta contro chi ha ammazzato un giovane carabiniere.
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